Questa pasta ripiena è uno dei piatti tipici della Sardegna. Un guscio di sfoglia che racchiude un cuore di patate, menta e , nella versione originale, formaggio pecorino sardo.
Non me ne vogliano i sardi, ho sostituito quest'ultimo ingrediente con del formaggio vegetale e del lievito alimentare.
Il risultato è stato comunque ottimo, non ne è rimasto nemmeno uno, hanno fatto tutti il bis! E io che mi chiedevo se non si sarebbero rovinati congelandoli! Ahahah!
Il ripieno (da preparare il giorno prima):
- 1200 gr di patate rosse;
- 1 spicchio d’aglio;
- 1 bicchiere di olio evo;
- 120 gr di formaggio tipo parmigiano/pecorino vegan (io ho usato prosociano in pezzo violife, fantastico)
- Due generose manciate di lievito alimentare
- 25foglie di menta fresca
- Sale q.b.
- 500 gr di farina di semola di grano duro rimacinata
- 100 gr farina 00
- 300 ml di acqua calda
- 2 cucchiaini di sale
- 2 cucchiai di olio evo
Lessate le patate in acqua salata, quindi sbucciatele e
schiacciatele (non col minipimer). Lasciate raffreddare la purea di patate.
Tritate la menta e aggiungetela, tritate l’aglio e aggiungetelo (se non volete
che l’aglio sia presente mettetelo il giorno prima tagliato in due nel
bicchiere di olio, così da aromatizzarlo e poi toglietelo).
Aggiungete l’olio, mettete il “formaggio” grattugiato e il
lievito alimentare. Mescolate il tutto e regolate di sale.
Coprite il recipiente e lasciatelo in frigo a riposare fino al
giorno dopo.
Facciamo la pasta:
Mescolate gli ingredienti secchi (le due farine e il sale),
aggiungete l’olio e, pian piano, l’acqua calda. Lavorate l’impasto fino a
ottenere una palla liscia, copritelo con la pellicola e lasciatelo riposare una
mezz’ora.
Stendete la pasta (con il mattarello o con la macchinetta
apposita) piuttosto sottile. Con un coppapasta o con il bordo di un bicchiere
create tanti dischetti.
Durante tutte queste operazioni abbiate cura di tenervi a
portata di mano della farina di semola per infarinare un pochino il piano di
lavoro.
Prendete ciascun dischetto e mettetevi una palletta di
ripieno.
Qui viene in difficile, la chiusura… Per questo vi rimando a
questo link, che mostra come chiudere i culurgiones
Una volta chiusi disponete i vostri culurgiones su di un
vassoio spolverizzato con farina di semola e copriteli con un telo.
Con queste dosi io ho realizzato circa 85 pezzi, mi è
avanzato un pochino di pasta e ci ho fatto due tagliatelle.
Al momento di cuocerli adagiateli delicatamente nell’acqua
bollente salata (io mi sono aiutata con una schiumarola) e lessateli per 3
minuti.
Li ho conditi con un sugo di pomodoro fatto di sola polpa di
pomodoro, cipolla, olio evo e, alla fine, qualche foglia di basilico fresco spezzettato
a mano dentro.
Al momento di servirli li ho disposti io nei piatti e ho messo
solo qualche cucchiaiata di sugo perché non risultasse troppo coprente. Ogni
commensale ha aggiunto, a piacere, una bella grattugiata di formaggio vegetale
(lo stesso che ho utilizzato per il ripieno).
Mi scuso per la mancanza di foto dei culurgiones cotti e conditi,
appena li rifarò ne aggiungerò, promesso!
Buon appetito!
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